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Le principali tappe verso il riconoscimento del Santuario

1989 - Le prime proposte ufficiali provengono dalla Europe Conservation e dall'Istituto di ricerca Tethis con il progetto "Pelagos"  il cui obiettivo dichiarato è volto alla creazione di un "Santuario internazionale pelagico". Segue la pronta adesione all'iniziativa da parte del WWF e di Greenpeace, da sempre schierati per la salvaguardia dell'ambiente e del mondo animale.

1991 - Il D.M. 22 maggio 1991 "Disciplina in via provvisoria della pesca con rete da posta derivante" e successive modificazioni, prevede la istituzione di una zona di tutela biologica ("santuario" per la protezione dei cetacei) nell'area del mar Ligure compresa tra Punta del Mesco - Capo Corso e Cap d'Antibes. Viene proibito l'uso delle spadare (nemico storico dei cetacei) con provvedimento del Ministero per la Marina Mercantile e grazie all'impegno delle Capitanerie di Porto Liguri viene garantita l'osservanza di tale divieto (con il sequestro di complessivi 150 km di reti). In occasione del convegno Enep/Map tra i paesi le cui coste si affacciano sul Mar Mediterraneo viene sancita come priorità quella della tutela dei cetacei.

1992-93 - Crescono i contatti per l'istituzione di un santuario corso-ligure-provenzale tra Italia, Francia e Principato di Monaco. Viene costituita una commissione di lavoro, composta da rappresentanti dei tre Stati e delle comunità locali, e con la partecipazione di esperti del mondo scientifico, giuridico e ambientalista. La quale produce il testo della "Dichiarazione Congiunta relativa all'Istituzione di un Santuario Mediterraneo per i Mammiferi Marini" e attraverso l'opera di ambientalisti, associazioni e comitati di lavoro si giunge, in data 22 marzo 1993, alla firma a Bruxelles di una dichiarazione congiunta di intenti tra i tre Stati.     

1995-96 - Vengono siglate, la Convenzione di Barcellona contro l'inquinamento del Mediterraneo e quella di Bonn e Monaco sulla tutela delle specie migratrici in seguito alle quali, nasce l'accordo per la tutela dei cetacei del Mar Mediterraneo, del Mar Nero e delle coste Atlantiche e soprattutto diviene normativamente possibile l'istituzione di aree protette in acque internazionali.

1997 - Lo stato italiano viene vivacemente contestato dalle associazioni ambientaliste le quali lo accusano di troppa inerzia e di carenza propositiva nei confronti della Francia.

1998 - Il 25 marzo in Parlamento nella legge sui "nuovi interventi in campo ambientale", si procede all'individuazione dell'area da sottoporre a protezione.

Il 29 settembre il Governo Italiano si impegna ufficialmente a promuovere la causa del Santuario con i governi francese e monegasco. 

Regione Liguria, Wwf International-Wwf Italia, Enea S. Teresa, I.C.R.A.M., Tethys , Istituto di Zoologia dell'Università di Genova, Acquario di Genova, Osservatorio Ligure Pesca e Ambiente, Centro Regionale Educazione Ambientale, Capitaneria di Porto di Genova, Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente Ligure, Polo tecnologico marino e C.N.R. siglano un protocollo d'intesa per promuovere azioni congiunte e coordinate per lo sviluppo e la valorizzazione del santuario dei cetacei; grazie anche a queste campagne di pressione si riaprono i negoziati internazionali. 
Iniziano a giocare un ruolo importante le regioni, in particolare Liguria e Toscana, sia a livello istituzionale sia attraverso gruppi di studio, sensibilizzazione ed azione. 

1999 - Il Governo italiano e la Regione Liguria esercitano una forte pressione sullo Stato francese il quale si dichiara disponibile alla firma definitiva, che avverrà il 25 novembre del 1999 a Roma ad opera dei Ministri dell' ambiente italiano Edo Ronchi, francese Dominique Voynet e del Principato di Monaco Bernard Fautrier. La nascita del "Santuario dei mammiferi marini del mar Mediterraneo" non deve essere sicuramente considerato un punto di arrivo, al contrario molto deve essere ancora fatto (obiettivi) per la tutela e la salvaguardia dei cetacei e di tutti gli esseri viventi che abitano il Mar Mediterraneo.

2000 - Ratifica del trattato da parte della Francia e del Principato di Monaco. 

Dalla manifestazione "vivere il mare" sul tema "Il santuario dei cetacei", che si è tenuta ad Andora, in provincia di Savona, dal 27 al 29 settembre 2000 è scaturita una dura ramanzina per il Governo Italiano reo di non aver ancora, a differenza di quelli di Francia e Principato di Monaco, ratificato l’accordo per la nascita del santuario; il tutto si è tradotto in una petizione rivolta al Presidente della Repubblica Italiana, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e al Ministro degli Esteri, ed è sottoscritta, tra gli altri, dal Sindaco del Comune di Andora, dall’Istituto Tethys, Università di Genova, Associazione Battibaleno, Acquario di Genova, Regione Liguria e molti altri. Chiede che "gli impegni assunti a Villa Madama siano tradotti, in tempi il più brevi possibile, in un Disegno di Legge per la ratifica dell’accordo."

2001 - (28 settembre) Approvazione alla Camera dei Deputati italiana della legge che ratifica l'accordo sulla nascita del Santuario.

IL SANTUARIO ORA E' UNA REALTA'

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