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31/7/2001
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Orca
stacca il motore ad una piccola imbarcazione
(VICTORIA -
Canada) - Curioso
episodio accaduto a tre pescatori di salmoni colpevoli di aver sottratto
una preda ad una Orca. Uno dei tre stava riavvolgendo la lenza della sua
canna felice per la cattura di un bel salmone quando si è accorto di non
essere l'unico pretendente alla preda; una Orca infatti stava puntando il
pesce. Con un rapido movimento il pescatore è riuscito a far balzare il
salmone dentro la barca senza immaginare che anche l'Orca avrebbe tentato
di fare lo stesso. Dopo aver colpito la piccola imbarcazione con alcune
testate, tanto da far staccare il motore, l'adirata Orca ha ricevuto
una sonora bastonata (con il retino da pesca) sulla testa questo è
bastato per convincerla ad allontanarsi.
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31/7/2001
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L'Australia
vuole darsi nuove norme per il whale-watching
(ADELAIDE -
Australia) - Hanno
destato molta impressione nell'opinione pubblica le immagini di alcuni
turisti intenti ad osservare molto da vicino il corpo di una balena morta
per cause naturali che, trasportata dalle correnti al largo di Cape Jervis,
era divenuta il banchetto di alcuni grossi squali bianchi. Pare che la
curiosità e l'incoscienza li abbiano spinti addirittura a salirvi sopra
(bimbi compresi) a pochi metri da dove i predatori affondavano i denti. Il
pericolo corso da questi temerari osservatori è parso a tutti eccessivo
tanto da far si che il Ministro per l'Ambiente dello Stato sud Australiano
Iain Evans abbia invocato la promulgazione di leggi adeguate per
regolamentare il whale-watching fissando una distanza minima di 100 m
entro la quale vietare alle imbarcazioni di avvicinarsi a balene vive o
morte.
L'invocata normativa avrebbe lo scopo di "proteggere le persone
troppo stupide per proteggere se stesse". Gli ufficiali della polizia
del sud Australia hanno comunicato di aver trainato il corpo della balena
fuori dalle rotte abituali delle imbarcazioni e di averlo fatto esplodere
per favorirne l'affondamento.
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30/7/2001
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"Delphis 2001" resoconto
(LIGURIA -
Italy) - Molti gli avvistamenti compiuti dagli
occupanti delle numerose imbarcazioni che hanno preso parte ieri
all'operazione Delphis 2001 organizzata dall'Associazione Battibaleno
nelle acque del Mar Ligure nel pieno del Santuario dei Cetacei. Molte
stenelle un po' ovunque, tre o forse quattro balenottere davanti a San
Remo, grampi davanti a Genova, tartarughe a Capo Mele, queste le
"prede" di una caccia fotografica che ha visto protagonisti
centinaia di appassionati partiti dai porti di tutto l'arco ligure, dalla
Toscana a perfino dalla Sardegna; ogni imbarcazione scrutava una parte dei
centodiecimila chilometri quadrati che formano il Santuario.
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29/7/2001
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"Free
Willy" non vuole la libertà
(REYKJAVIK -
Iceland) - Keiko, l'Orca protagonista del film "Free Willy" che
pochi anni or sono sensibilizzò l'opinione pubblica sui possibili effetti
della cattività dei cetacei, sembra rifiutare il tentativo di
reintrodurla nel suo ambiente naturale. Si cerca gradatamente di farla
socializzare con i gruppi di Orche del sud dell'Islanda, ma oltre 60
viaggi in mare aperto nell'arco di 3 anni non sembrano averla ancora
persuasa. Gli esperti sostengono che il fatto di aver trascorso la maggior
parte della sua vita in cattività, potrebbe averla segnata per sempre.
Ogni suo viaggio in mare aperto era strettamente sorvegliato da una
imbarcazione la quale veniva però puntualmente seguita dall'animale nel
rientro alla base. Jeff Foster, direttore delle operazioni, ha affermato
che sino ad ora si è tentato di liberarla in Islanda per mantenere la
purezza genetica (fu catturata qui nel 1979 quando aveva 2 anni circa), ma
data la scarsità di strutture idonee si potrebbe optare per trasferirla
altrove (Irlanda, Scozia). Dopo l'interpretazione del film nel 1992 si
mosse una campagna per la sua liberazione, ma dal 1998, anno in cui si
decise di dar ascolto all'opinione pubblica, Keiko (che in giapponese
significa "fortunata") sembra aver fatto la "sua
scelta".
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28/7/2001
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Timori
per la ripresa della caccia alle balene
(LONDON -
England) - Terminata la riunione della commissione baleniera internazionale
salgono i gridi di allarme da parte di molte organizzazioni ambientaliste
ed animaliste in particolare l' International Fund for Animal Welfare (IFAW)
lancia un messaggio forte, richiamando l'attenzione dell'opinione pubblica
e non solo, sul fatto che il fronte pro-caccia capeggiato da Giappone,
Norvegia, Islanda e supportato da molti piccoli stati centro-americani ed
africani, potrebbe, data la compattezza raggiunta, non solo, come è
avvenuto, bocciare le proposte di istituzione dei santuari, ma arrivare
sino a mettere in discussione il bando alla caccia dei cetacei per fini
commerciali. Il WWF (Wold Wide Fund for Nature) ha detto, per mezzo di una
sua portavoce Cassandra Phillips, che il comportamento del Giappone pone
in discussione la stessa esistenza e credibilità dell'IWC. Forti
perplessità sono state espresse anche da Greenpeace. Inoltre la riunione
del prossimo anno dell'IWC dovrebbe tenersi in Giappone.
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25/7/2001
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Notizie
dall'annuale riunione dell'IWC
(LONDON - England) - L'annuale
riunione della commissione baleniera internazionale (IWC), in corso dal 23
luglio (fino al 27) a Londra, ha scatenato fortissime polemiche per la bocciatura della
proposta avanzata da Australia e Nuova Zelanda per la creazione di due oasi di
protezione per le balene nell'oceano Atlantico del Sud e nel Pacifico
meridionale (che si sarebbero dovute aggiungere alle due già esistenti
nell'oceano Indiano e nell'Antartico). In realtà la bocciatura era già
nell'aria, già da molti giorni, infatti, i due paesi promotori avevano avanzato
il sospetto che Giappone e Norvegia avessero letteralmente comperato i voti
necessari alla bocciatura della proposta. Per l'approvazione sarebbe stata
necessaria la maggioranza di 2/3 dei 37 paesi con diritto di voto in seno alla IWC. Le oasi avrebbero garantito al proprio interno la tutela e sopravvivenza
dei cetacei prevedendo il divieto di caccia; divieto che, seppur sancito a
livello mondiale dalla moratoria in vigore dal 1986 (che vieta l'uccisione
delle balene per scopi commerciali), troppo spesso, secondo le associazioni
animaliste, è aggirato sotto lo schermo degli "scopi scientifici" per
i quali è ammessa la cattura di balene - di ciò viene accusato il Giappone
- o
addirittura ignorato - di ciò viene accusata la Norvegia che non avendo mai
ratificato la moratoria ha ripreso la caccia alle balenottere minori dal
1993 - (Il
Giappone utilizzando lo stratagemma legale della caccia a scopo scientifico
nell'ultimo anno ha cacciato ed ucciso più di 500 balene e altre 655 sono state
uccise in Norvegia).
Dal canto loro il fronte dei cacciatori capeggiati da Giappone e Norvegia (ma
formato anche da Islanda, da alcune isole caraibiche - Antigua, Barbuda, St.
Vincent, Grenadines, St. Kitts,
Nevis
- e da paesi che hanno stranamente domandato di rientrare a far parte
della IWC come Senegal,
Gabon, Panama e Morocco)
sostengono che la popolazione delle balene non è affatto a rischio ed inoltre
ribadiscono che un divieto a livello planetario esiste già non essendo
necessario crearne altri più ristretti. Per l'oasi
nel Pacifico meridionale venti Paesi hanno votato a favore, 13 contro e quattro
si sono astenuti. Per quella dell'Atlantico meridionale i voti favorevoli sono
stati 19, 13 quelli contrari e cinque le astensioni. Le
proposte erano state già bocciate in un'analoga votazione lo scorso anno. La
gravità della bocciatura è ancor più rilevante se si pensa che a breve
occorrerà votare per il rinnovo decennale delle due riserve già esistenti
(l'anno prossimo per quella dell'Oceano indiano e nel 2004 per quella
dell'Antartico). La Nuova Zelanda ed altri stati del sud Pacifico nei giorni antecedenti il
voto negativo avevano minacciato in previsione della bocciatura di dar
vita unilateralmente a santuari nelle proprie zone economiche marittime.
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25/7/2001
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Proseguono
i tentativi di salvare la Balena Franca
(HALIFAX -
Nova Scotia) - La Balena Franca Boreale denominata "Churchill" che lotta con
una grossa lenza da pesca conficcata nella mandibola è stata avvistata
130 km al largo di Chebucto Head è visibilmente stremata ma prosegue la
sua migrazione stagionale verso le acque del Canada. Gli esperti sono
stupefatti dalla sua resistenza ma affermano che non potrà durare a
lungo. I precedenti cinque tentativi di salvarla sono andati falliti per
problemi all'attrezzatura e per la difficoltà di calcolare il giusto
quantitativo di sedativo da somministrarle.
related
news 15/07/2001 28/06/2001
19/06/2001
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25/7/2001
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Megattera
uccisa in una collisione
(ANCHORAGE -
Alaska) - Una Megattera è stata uccisa probabilmente a causa della collisione con
una nave mentre nuotava vicino alle acque dell' Alaska's Glacier Bay
National Park; la zona di mare teatro dell'incidente è soggetta ad un
forte traffico navale. Gli esperti sostengono che la balena, colpita al
capo, sia morta all'istante. La sovraintendente al parco Tomie Lee ha
dichiarato che non si può ancora dire con certezza se il grosso colpo che
si vedeva sul lato destro del capo dell'animale sia da attribuirsi alla
chiglia di una nave. Le indagini proseguono poiché il parco possiede
norme severe sulla navigazione nelle vicinanze di balene e sulle
comunicazioni di collisioni con oggetti in mare. La balena, una femmina di
37 anni conosciuta dai biologi marini (dal 1979) in quanto contrassegnata
(n. 68) era stata oggetto di numerosi studi.
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24/7/2001
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L'Islanda
vuole riprendere la caccia ai cetacei
(LONDON -
England) - L'Islanda si è aggiunta a Giappone e Norvegia sul fronte degli stati
favorevoli alla ripresa della caccia alle balene per scopi commerciali. La
vicenda dell'Islanda è cominciata nel 1992 quando ha deciso di
abbandonare l'IWC per protestare contro il permanere del divieto di
caccia. Quest'anno ha chiesto di rientrare a farne parte per aggiungersi
allo schieramento degli stati "cacciatori" ma la sua domanda è
stata oggetto di furiose polemiche che hanno portato a votare gli attuali
membri (19 hanno votato per un rientro come osservatore, 3 si sono
astenuti e 16 hanno lasciato l'aula al momento del voto); d'ora innanzi
l'Islanda potrà partecipare alle riunioni senza diritto di voto.
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23/7/2001
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Parte
oggi il vertice dell'IWC
(LONDON -
England) -
Inizia oggi tra molte polemiche la riunione annuale dell'IWC; argomenti
all'ordine del giorno sono l'annoso problema della regolamentazione della caccia
ai cetacei a scopi commerciali e la proposta per l'istituzione
di due santuari internazionali in cui vietare la caccia da collocare negli
Oceani Pacifico ed Atlantico (proposta peraltro già avanzata e respinta
l'anno scorso). La grande novità di quest'anno consiste in un grande
sforzo compiuto dai paesi storicamente contrari alla caccia i quali,
consapevoli del fatto che un mero divieto porterebbe solamente a
situazioni come quella attuale denunciata dalle associazioni ambientaliste
in cui Giappone (sotto lo schermo degli scopi scientifici) e Norvegia (in
spregio alla moratoria del 1986) continuano la caccia, hanno predisposto
un elaborato progetto per la gestione numerica della popolazione dei
cetacei a livello mondiale. Ruolo fondamentale nell'elaborazione di questo
progetto è stato svolto dalla Gran Bretagna e dall'Italia (con il suo
rappresentante Giuseppe Notarbartolo di Sciara). Alla base del progetto
(denominato «Revised management scheme») sta la consapevolezza che per ora
sconfiggere la caccia "legale" o di frodo è quasi impossibile
occorre quindi attraverso l'elaborazione di modelli matematici stabilire
le quote di abbattimenti consentiti per non mettere in pericolo la
popolazione mondiale di cetacei già duramente provata da due secoli di
caccia indiscriminata. Punti chiave del progetto sono: a) adozione
di un modello matematico per l’attribuzione delle quote di animali
cacciabili; b) registro del Dna per controllare l’identità delle balene
uccise e contrastare la pesca di frodo; c) presenza di osservatori
internazionali a bordo delle baleniere; d) telerilevamento dei movimenti
dei cetacei. In realtà il fronte favorevole alla caccia sembra
rafforzarsi con l'ingresso di nuovi paesi come l'Islanda e con la presunta
compravendita di voti dei Paesi poveri in cambio di aiuti allo sviluppo
operata dal Giappone ("Observer"); le importanti proposte a cui si è accennato sembrano quindi destinate a
essere bocciate.
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23/7/2001
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"Delphis 2001" conto alla
rovescia
(LIGURIA -
Italy) - Mancano pochi giorni (precisamente 6)
all'inizio dell'evento estivo del Santuario dei cetacei del Mar Ligure,
atteso da tutti gli appassionati di avvistamenti marini. Il 29 luglio,
infatti, una sorta di caccia pacifica ai mammiferi marini si svolgerà
nelle acque del santuario ad opera di decine di natanti i cui occupanti,
debitamente istruiti a terra sulle tecniche di avvistamento, daranno vita
ad una operazione di grossa importanza per il monitoraggio delle
condizioni del Mar Ligure e dei suoi abitanti. Per chi vuole partecipare
sono assolutamente da seguire le norme di comportamento indicate dagli
organizzatori dell'Associazione Battibaleno, sarà anche utile dare
un'occhiata sul nostro sito alla sezione fai
da te.
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19/7/2001
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In Giappone
si mangiano le balene
(LONDON -
England)
- L'International
Fund for Animal Welfare (IFAW) ha confermato ciò che molti dicevano da anni, ovvero che le 500 balene
che il Giappone può prelevare ogni anno "per scopi scientifici"
finiscono in realtà nei mercati e poi sulla tavola dei giapponesi.
Esaminando il DNA di 129 tranci di carne esposti alla commercializzazione
l'IFAW dichiara di aver scoperto che talvolta trattasi di animali dei
quali la caccia è vietata persino per scopi scientifici come la
Megattera. |
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18/7/2001
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Il
Giappone compra i voti pro-caccia
(AUSTRALIA)
- Parlando
ai microfoni della tv australiana Abc, il funzionario dell’agenzia per
la pesca giapponese Maseyku Komatsu ha detto che Tokyo usa gli aiuti come
mezzo di pressione per ottenere appoggi alla sua lotta contro la moratoria;
non avendo una forza militare come Stati Uniti o Australia il Giappone
utilizza diplomazia e pressioni economiche. Spiegando anche che le balenottere minori in mare sono troppe
("come scarafaggi nell'oceano") e
vanno cacciate. Tokyo prende le distanze smentendo l'esistenza di tali
pressioni. Ma da anni le adesioni all’Iwc di
Paesi come Marocco, Panama e Filippine, e la loro condotta, erano parse
sospette; sono molti i paesi con diritto di voto in seno all'IWC ma privi
di un reale peso politico ed economico (Antigua, Barbuda, St. Vincent,
Grenadines, St. Kitts,
Nevis) se paragonati a colossi quale il
Giappone. La Nuova Zelanda parla di vera e propria
"corruzione". |
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17/7/2001
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Stop ai trasporti di prodotti derivati
dalle balene
(NORVEGIA)
- La Scandinavian Airlines Systems (SAS) e la Finnair hanno annunciato, aggiungendosi così ad altre compagnie
(circa 20) che
già lo avevano fatto, che d'ora innanzi rifiuteranno di trasportare sui
propri velivoli qualsiasi prodotto che derivi dalla lavorazione delle
balene (prevalentemente grasso). L'importante annuncio fatto da Trine Lovberg un portavoce della
compagnia costituisce, oltre che un concreto ostacolo alla
commercializzazione dei prodotti stessi, un ulteriore segno del crescente
spirito di tutela delle balene che si sta sviluppando in Norvegia. |
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15/7/2001
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Fallito il quinto tentativo di
anestetizzare la balena
(Cape Cod -
USA) - Nonostante il fallimento, sino ad ora,
dei tentativi di sedare la balena, che rischia di morire al largo di Cape
Cod (Massachussets), gli specialisti del NOAA ed in particolare Tery Frady,
non si danno per vinti affermando che tutto quanto sarà possibile fare
sarà fatto, per salvare la rara balena franca che continua a mostrare,
nonostante l'infezione che ha colpito la mascella nella quale si è
incastrato il cavo, una ammirevole voglia di lottare. Le principali
difficoltà consistono nel dosaggio del sedativo che per un animale di 50
tonnellate non è facile da calcolare; occorre infatti iniettarne una
quantità tale da farla rallentare per permettere agli scienziati di
avvicinarla per eliminare il cavo ma c'è il rischio che eccedendo nel
dosaggio la si faccia cadere in un sonno che la faccia
annegare.
related
news 28/06/2001
19/06/2001
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15/7/2001
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Firmata la "carta per la terra e per
l'uomo"
(ARENZANO
- Italy) - Arenzano protagonista di un forte gesto simbolico
consistente nella firma da parte di esponenti intellettuali di tutto
il mondo (70 poeti di 5 continenti tra i quali 2 premi Nobel e 5
premi Pulitzer) della cosiddetta carta per la terra e per l'uomo un
documento nel quale ci si interroga sulle emergenze ambientali a
livello planetario, un forte sguardo all'ecologia globale. Tempi e
luoghi scelti per la firma non sono casuali si è voluto infatti, a
pochi giorni dal G8 di Genova, far riflettere sul ruolo fondamentale
svolto dalle grandi potenze economiche; Arenzano è stata scelta per
ricordare il disastro della Haven la nave petroliera che affondò il
14 aprile 1991 riversando nel Mar Ligure un ingente quantitativo di
greggio. I poeti hanno formulato dodici tesi volte a portare un
corretto atteggiamento dell'uomo nei confronti della natura.
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